Successo nella lotta contro i prezzi elevati in Svizzera
Con l’Iniziativa per prezzi equi, HotellerieSuisse ha lanciato per la prima volta nella sua storia un’iniziativa popolare. Il controprogetto indiretto ha previsto l’integrazione della maggioranza delle richieste.
- HotellerieSuisse
- Settore e politica
- Politica economica
- Concorrenza e regolamentazione
- Iniziativa per prezzi equi

Controprogetto all’Iniziativa per prezzi equi: successo nella lotta contro i prezzi elevati in Svizzera
Insieme ad altri partner, nell’autunno 2016 abbiamo deciso di combattere l’isola dei prezzi alti della Svizzera perché le aziende svizzere spesso pagano prezzi significativamente più alti ai loro fornitori. Sei anni dopo, nel marzo 2021, il Parlamento ha adottato un efficace controprogetto in cui circa il 98% dell’iniziativa popolare è stato implementato. Un enorme successo per noi!
Controprogetto efficace all’Iniziativa per prezzi equi
Il fulcro del controprogetto è un’integrazione alla legge sui cartelli. Se le aziende in Svizzera dipendono da un determinato fornitore per l’approvvigionamento di un bene o di un servizio poiché non esistono alternative ragionevoli, ora possono rivolgersi alla Commissione federale della concorrenza se il fornitore abusa della sua posizione di mercato. Inoltre, il controprogetto prevede il divieto di geoblocking, permettendo così finalmente prezzi equi nel commercio online. È quindi presente un mezzo efficace per contrastare i prezzi elevati in Svizzera. Il comitato, nel cui esecutivo è rappresentata HotellerieSuisse, ha successivamente ritirato l’iniziativa.
I progressi faticosamente ottenuti dell’iniziativa per prezzi equi sono in pericolo
Il Consiglio nazionale vuole allentare le regole per le imprese dominanti sul mercato o relativamente potenti. Questo comprometterebbe una conquista fondamentale dell’iniziativa per prezzi equi: la possibilità di opporsi, presso la COMCO, a prezzi abusivamente elevati imposti da fornitori dai quali un’impresa dipende. Mentre il Consiglio degli Stati ha riconosciuto questo pericolo, il Consiglio nazionale sembra aver perso di vista gli interessi dell’insieme della popolazione. Ora la palla torna al Consiglio degli Stati, che dovrebbe decidere sul progetto nella sessione autunnale.