Il Consiglio nazionale rafforza il partenariato sociale
Il Consiglio nazionale ribadisce la propria posizione: i salari minimi negoziati con le parti sociali devono prevalere sui salari minimi cantonali. Pertanto ha approvato una corrispondente modifica della legge (24.096).
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Oggi il Consiglio nazionale si è espresso a favore della priorità dei salari minimi nei contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale rispetto ai salari minimi cantonali. Un’ampia alleanza di 28 associazioni economiche e settoriali accoglie con favore questa decisione. Urs Furrer, direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri USAM, ritiene che ciò rafforzi il partenariato sociale: «Gli interventi cantonali e comunali sbilanciano sempre più i CCL con carattere obbligatorio generale come pacchetti completi. Di conseguenza, le parti sociali rinunceranno sempre più spesso al CCL. Questo significherebbe la fine del partenariato sociale». I CCL DOG disciplinano in modo completo il rapporto di lavoro. Contengono disposizioni su orario di lavoro, supplementi salariali, salari, sostituzione del salario, formazione continua, copertura assicurativa e molto altro ancora. A trarne vantaggio sono i lavoratori. Beat Imhof, presidente di GastroSuisse, aggiunge: «Il CCL del settore alberghiero e della ristorazione è nettamente più favorevole per il personale. Questo vale anche per le persone senza formazione, per le quali il CCL settoriale prevede un salario orario minimo di base inferiore a quello dei cantoni di Ginevra e Neuchâtel».
La decisione è conforme alla Costituzione e consente una legittimazione democratica
Una perizia legale della Prof. Dr.ssa Isabelle Häner dimostra chiaramente che le riserve costituzionali della controparte sono infondate. Secondo la dottrina e la giurisprudenza, la Costituzione federale conferisce in questo settore del diritto del lavoro un’ampia competenza legislativa a favore della Confederazione. Nel presente caso, i Cantoni manterranno la loro competenza di stabilire salari minimi laddove i CCL di obbligatorietà generale non li prevedano. Tale riconoscimento di priorità non invalida alcun referendum popolare. Jürg Brechbühl, presidente di Allpura, precisa: «Il progetto di legge disciplina finalmente il rapporto tra i contratti di partenariato sociale e le misure cantonali e consente una legittimazione democratica. La controparte ha già annunciato il referendum. Per la prima volta gli elettori potranno esprimersi in merito alla priorità». Nella maggior parte dei cantoni con un salario minimo statale, l’elettorato non ha mai potuto esprimersi sulla priorità. Laddove ha potuto scegliere tra una variante con priorità e una senza, l’elettorato si è espresso a favore della priorità del CCL con carattere obbligatorio generale.
I CCL DOG proteggono dal dumping salariale
I CCL DOG offrono una protezione completa a tutti i lavoratori di un settore, compresi quelli distaccati. Promuovono il principio del «salario uguale per un lavoro uguale nello stesso luogo». I salari minimi cantonali non valgono invece per i lavoratori distaccati al di fuori del cantone e stranieri. Solo i salari minimi nel CCL con carattere obbligatorio generale offrono quindi una protezione completa dal dumping salariale. Il più ampio campo di applicazione dei CCL DOG è il motivo per cui i sindacati chiedono più di questi contratti, come protezione supplementare dei salari nell’ambito degli Accordi bilaterali III. Pertanto riconoscono essi stessi l’efficacia limitata dei salari minimi cantonali. I salari minimi statali danneggiano anche il sistema formativo. Un salario minimo unitario riduce l’incentivo a formarsi e a perfezionarsi, poiché la formazione è meno rilevante dal punto di vista salariale. I salari minimi scaglionati nei CCL DOG tengono conto della formazione, del tipo di professione o dell’esperienza. Tali salari minimi settoriali per il personale qualificato sono nettamente superiori ai salari minimi cantonali. Dare la priorità ai salari minimi cantonali favorisce un livellamento dei salari, danneggiando così la formazione professionale.